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HUNGARY: “Il mondo deve decidere se vuole mangiare o no. Perché se non possiamo salvare le piante da insetti o altro, moriremo di fame.” – Zoltán Gyurcsik (Credit: János Bődey/Telex)
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NORWAY: “Io uso già le reti al posto degli insetticidi sulle mie carote, ma farlo con meno erbicidi sarà difficile. Noi agricoltori abbiamo già spesso spese altissime per diserbare a mano e senza agenti chimici potrebbero aumentare in modo vertiginoso.” - Steinar Dalen, coltivatore di carote (Credit: Ingeborg Eliassen)
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SPAIN: "I pesticidi costano molto. Hanno smesso di vendere il prodotto che usavamo. Quello nuovo ha lo stesso principio attivo ma più debole quindi bisogna usarne di più. Ed è anche più costoso. Prima avevamo tutto sotto controllo usando due o tre prodotti ma ora dobbiamo usare combinazioni diverse che rende tutto più caro." - Ildefonso Cabaníllas Corchado, produttore di pomodori (Credit: Paulo Pena)
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ITALY: "Di solito il 90% di quello che produciamo è agricoltura normale, il 10% è biologica. Se passassimo al biologico, produrremmo più o meno un terzo in meno. E poi, dato che produciamo di meno per ettaro di terreno, i costi di produzione aumentano perché non posso usare erbicidi, e così via.” – Harald Weis, coltivatore di mele (Credit: Alicia Prager e Lorenzo Buzzoni)
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GERMANY: “Negli ultimi 10 anni abbiamo diminuito le spese per la protezione delle piante del 30% e la quantità di sostanze utilizzate di almeno 25%. Ci siamo riusciti grazie alla rotazione delle colture, acidificando la soluzione per ridurre la quantità di principio attivo e bagnando le foglie con un macchinario più preciso.” Dieter Helm e suo figlio Holger, produttori di cereali (Credit: Harald Schumann)
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FRANCE: “TOggi i pesticidi sono un problema per l’essere umano, per la salute. Il cambiamento climatico è un problema per l’umanità. A volte ci battiamo per le cause sbagliate. Se il punto di partenza non è la battaglia contro il cambiamento climatico, la domanda sui pesticidi non ha senso. I pesticidi devono perciò diventare uno strumento per le pratiche che aiutano il clima.” - Felix Noblia (Credit: Pascal Hansens)
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GREECE: “Per quanto riguarda le piante e le erbe infestanti, avremo grossi problemi se gli erbicidi smetteranno di esistere per come sono oggi. Per prima cosa serviranno molti più agricoltori, che al momento non ci sono – e anche se ci fossero il costo sarebbe troppo alto per un produttore greco.” - Giannis Koukoutsis, Presidente di Farmers Cooperative (Credit: Eurydice Bersi)
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ITALY: "Nei primi tre anni dalla transizione, devi produrre in modo biologico ma vendere i tuoi prodotti come se fossero di agricoltura intensiva. È stato difficile competere con altri produttori. Ora speriamo che in futuro le cose miglioreranno. Le mie figlie sono convinte che il biologico sia la strada giusta." - Raimund Prugger, coltivatore di mele biologiche (Credit: Alicia Prager e Lorenzo Buzzoni)
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ITALY: "Nei primi tre anni dalla transizione, devi produrre in modo biologico ma vendere i tuoi prodotti come se fossero di agricoltura intensiva. È stato difficile competere con altri produttori. Ora speriamo che in futuro le cose miglioreranno. Le mie figlie sono convinte che il biologico sia la strada giusta." - Raimund Prugger, coltivatore di mele biologiche (Credit: Alicia Prager e Lorenzo Buzzoni)
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ITALY: "Nei primi tre anni dalla transizione, devi produrre in modo biologico ma vendere i tuoi prodotti come se fossero di agricoltura intensiva. È stato difficile competere con altri produttori. Ora speriamo che in futuro le cose miglioreranno. Le mie figlie sono convinte che il biologico sia la strada giusta." - Raimund Prugger, coltivatore di mele biologiche (Credit: Alicia Prager e Lorenzo Buzzoni)
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PORTUGAL: "Non dovremmo essere dipendenti dai pesticidi, no. Mi servono per coltivare bene? Non penso proprio. Noi non usiamo niente, non spruzziamo niente. Preferiamo gestire bene il terreno. Se la terra è viva, piena di vita, la pianta riuscirà a crescere per conto proprio. Noi curiamo il terreno, il terreno si prende cura delle piante e le piante si prendono cura di noi." – Hugo Zina, delll'azienda biologica Horta do Pé Descalço (Azienda agricola a piedi scalzi). (Credit: Paulo Pena)