GNL: La nuova dipendenza dagli USA

Edward Donnelly

È notte nel Texas occidentale e le torce bruciano a perdita d’occhio. Da Big Spring a Balmorea, fino al New Mexico sud-orientale, più di 4.500 pozzi di fracking tappezzano la provincia petrolifera più produttiva del mondo e una delle principali fonti di gas di scisto. Le trivellazioni dilagano nel Bacino Permiano, una regione grande più di cinque volte i Paesi Bassi, che produce il 22% del gas naturale statunitense destinato ai mercati nazionali e internazionali.



Un volume crescente di gas di scisto statunitense viene esportato sotto forma di gas naturale liquefatto (GNL), con l’Europa come destinazione principale. La maggior parte di questo GNL nasce come gas di scisto estratto nelle aree di fracking del Texas e della Louisiana. Viene poi convogliato verso i terminali di esportazione nel Golfo del Messico, dove viene liquefatto a -162 gradi e spedito oltreoceano. Attualmente sono in funzione sette terminali di esportazione e più di una dozzina sono in programma per esportare gas verso i clienti europei che dal 2011 hanno firmato almeno 34 accordi di vendita e acquisto di GNL statunitense, con durata anche ventennale, di cui 5 firmati nel 2021 e 10 solo nel 2022. Vietato in molti paesi europei per gli alti rischi ambientali e per la salute umana, il fracking americano è diventato il paradiso degli interessi europei.

Edward Donnelly
La città di Midland in Texas è fortemente dipendente dal settore del gas.

A 500 km a est di Midland si entra in “terra francese”: Arlington è l’epicentro delle trivellazioni di Total Energies, conosciuta per la sua filiale TEEP Barnett: 2.800 pozzi e 200.000 locazioni minerarie. Ranjana Bhandari, attivista locale, afferma che il gigante francese dell’energia è “il peggiore” di tutti i trivellatori sul posto. Una stazione di compressione del gas si trova dietro a negozi e a un ambulatorio medico, mentre i pozzi di fratturazione si trovano dietro a scuole e case. Uno dei 31 pozzi di Arlington è stato soprannominato “Rocking Horse” (cavallo a dondolo), situato a meno di 100 metri dall’omonima scuola materna. Un recente studio dell’Università di Yale ha rilevato che i bambini che vivono nel raggio di due chilometri dai siti di fracking in Pennsylvania hanno un rischio da due a tre volte più elevato di una grave forma di leucemia infantile. La società francese ha risposto che la società “ha un solido curriculum di operazioni sicure e pulite ad Arlington e siamo orgogliosi di essere un pioniere del settore per sicurezza e innovazione per migliorare continuamente la nostra impronta ambientale e rispettare tutti i requisiti locali e statali della nostra attività”.

Edward Donnelly
Cartelli della Total Energies ad Arlington in Texas.

I timori della popolazione locale non sembrano preoccupare l’Europa. L’aumento vertiginoso della domanda ha portato l’UE a superare l’Asia come principale mercato di importazione del GNL statunitense nel 2021. A gennaio 2022, il 44% del GNL che arrivava in Europa proveniva dagli Stati Uniti. Tra il 1° marzo e il 31 ottobre, le importazioni di GNL statunitense nell’UE sono aumentate del 148% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La Francia è il nuovo leader globale delle importazioni di GNL americano. Ma ora sono arrivati in tanti. Da marzo, dal terminal di Calcasieu sono salpate navi cariche di gas liquido per Italia, Spagna, Grecia, Croazia, Polonia, Regno Unito, Paesi Bassi e Germania.

La guerra ha riportato alla ribalta anche il mega progetto, molto controverso, di Rio Grande LNG, a Brownsville, tra Texas e Messico. Bocciato nel 2020 dal Presidente francese Macron come troppo impattante per l’ambiente, pochi mesi fa l’americana Next Decade, partner di Société Générale nella costruzione del sito americano, si è assicurata un contratto di fornitura di gas per 15 anni al gigante francese Engie (23,6% pubblica). Anche la Germania sta arrivando negli Usa. A giugno, EnBW ha firmato un accordo su 20 anni con Venture Global per le esportazioni da due nuovi terminali previsti in Louisiana. Poi, a dicembre, la britannica Ineos ha annunciato un contratto ventennale di fornitura di GNL verso il nuovo terminale di Brunsbüttel, a nord di Amburgo. RWE ha finalizzato il proprio contratto di 15 anni per 2,25 milioni di tonnellate all’anno da Port Arthur. A sud-ovest della Louisiana, il boom delle esportazioni verso l’Europa continua a ritmo serrato. Qui, i terminali di esportazione di Sabine Pass, Cameron e Calcasieu Pass rappresentano la metà delle esportazioni di GNL del Paese. Tre nuovi terminal sono in programma, nonostante si tratti di una regione a rischio di disastri. La zona costiera ha dovuto affrontare quattro grandi uragani negli ultimi due decenni e l’innalzamento del livello del mare sta contribuendo a una significativa perdita di terreno costiero nello Stato.



Edward Donnelly
Attivisti in protesta ad Amburgo contro il settore del gas naturale liquefatto.

Edward Donnelly è un giornalista freelance USA che vive e lavora in Europa. Scrive di energia e clima in Europa e Nord America e nel 2019 è stato nominato per il Franco-German Journalism Prize per il suo progetto multimediale “Da Parigi a Katowice. Un viaggio per le terre del carbone”.