Nel real estate atterra (e si lava) il denaro sporco della finanza. Intervista a Gian Gaetano Bellavia

IE: Se guardiamo al mercato immobiliare italiano, vediamo che il real estate è in espansione, soprattutto a Milano. Dei circa 10 miliardi di euro investiti in Italia nel 2021, più di 4 miliardi sono atterrati a Milano. Ma per quale motivo gli investitori puntano sul capoluogo lombardo? 

Bellavia: A differenza di altre città italiane, Milano ha delle infrastrutture da città europea, oltre a essere la città universitaria più importante d’Italia. Così tutti vogliono arrivare a Milano e comprarvi casa. C’è la necessità di entrare in questo territorio che è la capitale economica italiana. E qui si innesta la speculazione.

IE: Nel 2021 i fondi immobiliari hanno detenuto un valore immobiliare di oltre 110 miliardi di euro. Che ruolo giocano i fondi di investimento? 

Bellavia: Il mercato immobiliare a Milano lo fanno esclusivamente i fondi di private equity che raccolgono denari dall’estero e da giurisdizioni che garantiscono l’anonimato. E questi fondi sono trasferiti a una SGR italiana, società di gestione del risparmio, la quale riceve i denari e li colloca in un patrimonio separato, che si chiama fondo, e con questo si compra il quartiere. Quelli che operano nel settore della finanza sanno perfettamente che il sistema deve scoppiare perché totalmente scollegato alla realtà economica mondiale. Si investe nel real estate perché i soldi dai mercati finanziari devono atterrare sui beni materiali e sui beni reali.

IE: Che cos’è cambiato a Milano rispetto al passato? 

Bellavia: Non ci sono più gli immobiliaristi alla Ligresti, ma ci sono quelli che gestiscono denari come Manfredi Catella, il CEO di Coima sgr. Se uno vuole ristrutturare una casa in una palazzina che ha ereditato dal nonno, ci impiega cinque, dieci anni a ottenere i permessi. Ed è una roba complessa. Ma se l’operazione la fa il fondo immobiliare di Catella, allora in pochi mesi si costruiscono migliaia di metri quadri con palazzi di 15 piani che vanno contro ogni regola urbanistica. 

IE: Chi c’è dietro questa “finanziarizzazione immobiliare”

Bellavia: In passato gli investitori istituzionali, come i fondi pensione, investivano direttamente negli immobili. Adesso invece investono in strumenti finanziari che, tramite le società di gestione del risparmio, gestiscono i fondi. Gli investitori istituzionali hanno tramutato la proprietà diretta negli immobili in proprietà indiretta e strumenti finanziari. E gli strumenti finanziari generano commissioni periodiche.

IE: E quindi?

Chi canalizza il denaro verso i gestori dei fondi ottiene un vantaggio rispetto a chi canalizza il denaro su un investimento che non produce commissioni. Voi sapete che un promotore finanziario di buon livello a Milano guadagna 50.000€ al mese? Sono le banche e i manager dei fondi immobiliari che hanno l’interesse a fare andare tutti questi soldi nei fondi di investimento nell’immobiliare, perché così ci prendono le commissioni.

IE: Ma perché questi soldi vanno nell’immobiliare più che in altri settori ugualmente reali dell’economia? 

Bellavia: Perché l’immobiliare è più immobile. Perché le aziende bisogna gestirle e hanno un rischio più elevato. Gli immobili nelle città europee sono investimenti più sicuri. Gli investitori non guardano solo alla redditività, ma anche alla salvaguardia del capitale. E cosa c’è di meglio per tramutare in beni reali, concreti, che non acquistare immobili nell’unica città italiana di livello europeo? 

IE: Da dove arrivano i soldi?

Bellavia: Non lo sa nessuno. O meglio lo sanno le società di gestione del risparmio, che non vogliono neanche saperlo perché sono tutti soldi che arrivano dall’estero e soprattutto arrivano dagli Emirati, che oramai sono il crocevia mondiale del riciclaggio. Non è un caso che molti dei soldi degli oligarchi russi siano finiti in paesi islamici…

IE: L’entrata in vigore in Italia del registro dei titolari effettivi servirà a fare chiarezza su chi c’è dietro questi investimenti? 

Bellavia: Per i piccoli le cambierà in maniera radicale. Secondo me è fondamentale, è utilissimo. Mi direte, ma possono mentire, possono indicare dei prestanome. Sì, certo, ma se noi mappiamo tutto il registro delle imprese e individuiamo i titolari effettivi,  troveremo che ci sono dei ragazzi di 18 anni e degli anziani di 85 anni che hanno 120 società intestate. Io sono assolutamente favorevole all’entrata in vigore del registro dei titolari effettivi perché consente di disturbare parecchio la criminalità organizzata. Non serve assolutamente niente per i soldi che finiscono nelle società di gestione del risparmio che gestiscono i fondi e che sono privati.  

IE: L’amministrazione pubblica non dovrebbe tassare in modo maggiore questi fondi e investire nell’edilizia sociale? 

Bellavia: Giuseppe Sala, il sindaco di Milano, lavorava con Tronchetti Provera (ndr noto immobiliarista di Milano). È uomo della finanza e uomo dell’immobiliare. Ma cosa gliene frega della gente che ha bisogno delle esigenze abitative? Voi pensate ancora che ci sia un interesse di qualcuno a occuparsi della popolazione? Credo che sia un pò così ovunque che chi governa queste grandi capitali non si occupa della gente ma si occupa dei potenti, dei ricchi, gli altri vadano ai margini. Il Comune di Milano non si sta occupando dei cittadini, ma si occupa del capitale.