La macchina della disinformazione

Con la nascita delle piattaforme digitali tutto questo è cambiato, ed è cambiato troppo velocemente perché la società, le leggi e addirittura i politici riuscissero a starci dietro. Ora anche protagonisti di minore importanza (e spesso anche con cattive intenzioni) e gruppi estremisti politiche hanno accesso a mezzi potenti per diffondere disinformazione e promuovere scontento.

Secondo alcune teorie, molto verosimili, ci sarebbe un collegamento tra questo nuovo fenomeno e la crescita di movimenti neo-nazionalisti negli Stati Uniti e in Europa.

Il team di giornalisti di Investigate Europe ha parlato con più di cento esperti, scienziati, politici e personale delle piattaforme social per capire come funziona la macchina della disinformazione, chi la controlla, chi la utilizza e come reagiscono autorità pubbliche e aziende. La risposta: l’Europa non ha i mezzi adeguati per fermare la macchina della disinformazione.

Video-teaser prodotto da Reporters United. Testo: Nikolas Leontopoulos. Direzione artistica e motion graphic design: Alexia Barakou. Sound design: Panagiotis Papagiannopoulos & Alexis Koukias-Pantelis. Voce: Pavlos Zafiropoulos.

Abbiamo scoperto:

  • quali sono i metodi usati dalla Nuova Destra per seminare notizie false
  • che i meccanismi di vendita delle piattaforme social offrono condizioni ideali per la nuova destra;
  • che il nuovo organismo dell’UE creato appositamente per portare chiarezza nelle informazioni è frenato da problemi di legittimità e aree di competenza;
  • che i governi nazionali e la Commissione europea incaricheranno le piattaforme (Google, Facebook e Twitter) di controllare i contenuti, ottenendo però profitto allo stesso tempo dalle campagne politiche; 
  • che le norme di trasparenza sulle pubblicità elettorali su internet non sono sufficienti e che, oltretutto, fino ad oggi sono state applicate solo in parte.

Articolo: Esponenti europei costretti ad annacquare le norme sulle fake news, dicono fonti interne

L’articolo originale di Nico Schmidt e Daphné Dupont-Nivet è stato pubblicato da OpenDemocracy e lo ripubblichiamo qui sotto licenza Creative Commons. L’articolo dimostra come Google e Facebook abbiano forzato gli esperti europei a indebolire le linee guida dell’UE sulla disinformazione e sulle fake news.


Articolo: I gruppi di estrema destra sono i più rumorosi sui social

Potete leggere in inglese l’articolo di Nico Schmidt originariamente pubblicato sul Der Tagesspiegel. Sotto trovate i link ai nostri media partner che hanno pubblicato la notizia anche in tedesco, olandese e portoghese.

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