Cina: aiuto o minaccia?

I cinesi in Europa stanno sfruttando in modo saggio i malfunzionamenti dei nostri governi e, a dire la verità, aiutano regioni e paesi in difficoltà. Gli investimenti diretti esteri (IDE) della Cina nell’Unione europea sono aumentati di almeno cinquanta volte in soli otto anni.

Fino a che punto, però, il governo cinese utilizza a suo vantaggio questa interdipendenza commerciale per scopi non solo economici ma anche geostrategici, comprando influenza politica grazie agli investimenti?

Noi di IE ci chiediamo: la rapida globalizzazione della Cina è un bene per l’Europa o il prezzo da pagare in cambio è troppo alto?

I reporter di IE hanno girato tutta Europa, dal Portogallo alla periferia più a nord di Kirkenes in Norvegia, e le risposte che hanno trovato potrebbero andare contro ciò che ci si potrebbe aspettare.

I principali investimenti cinesi in Europa


La Cina punta alla Norvegia come primo scalo in Europa sulla “via della seta artica”

Cosa si ottiene mettendo insieme un sindaco entusiasta, un pioniere delle spedizioni, lo scioglimento dell’Artico, gli interessi cinesi e la terza azienda di container al mondo? La risposta è: i piani per una “Rotterdam artica” a Kirkenes, a nord della Norvegia. Ingeborg Eliassen, membro di IE, ha viaggiato verso nord per saperne di più.

Leggi l’articolo: La Cina punta alla Norvegia come primo scalo in Europa sulla “via della seta artica”


Guai a denunciare!

Come parte della nostra inchiesta sugli investitori cinesi in Europa abbiamo indagato su come la Cina mette a tacere chi critica le sue violazioni dei diritti umani (definiti “affari interni”) tramite pressioni economiche e politiche.

Nico Schmidt, membro di IE, ha documentato come i politici ricevono visite sgradevoli, le minoranze vengono spiate e gli amministratori delegati delle multinazionali devono cedere a pressioni esterne.

Leggi l’articolo: Guai a denunciare!


L’ipocrisia dell’Europa

Se durante la crisi dell’euro i governi dell’UE hanno messo pressione a paesi come Grecia e Portogallo per vendere infrastrutture importanti ad aziende cinesi, ora predicano il contrario.

Leggi l’editoriale del membro di IE Paulo Pena su questa ipocrisia e il suo scoop sulle circostanze poco chiare in cui le aziende elettriche portoghesi sono state vendute a investitori cinesi.

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