Minori migranti: detenuti nelle carceri europee

Video-teaser prodotto da Reporters United. Testo: Nikolas Leontopoulos. Direzione artistica e motion graphic design: Alexia Barakou. Sound design: Panagiotis Papagiannopoulos & Alexis Koukias-Pantelis. Voce: Pavlos Zafiropoulos.

I Paesi europei non possono incarcerare i minori sotto i 13 anni ma questo limite non è applicabile anche ai minori richiedenti asilo. Di conseguenza ci sono bambini rinchiusi in centri sorvegliati (con spesso anche filo spinato e sbarre) in quasi tutti i Paesi europei.

In Polonia, ad esempio, ogni anno fino a 200 minori che non hanno commesso alcun crimine vengono rinchiusi in centri di detenzione. Recentemente in Grecia un adolescente è stato ucciso in una “zona protetta per minori” di un campo profughi e un bambino di nove mesi è morto per disidratazione.

Per tre mesi Investigate Europe ha indagato sulla detenzione di minori migranti in Europa, entrando nei campi profughi e parlando con rifugiati, funzionari statali, psicologi e pediatri.

I nostri inviati hanno visto bambini vivere in condizioni pericolose in campi sovraffollati, minori a cui viene negato l’accesso a una educazione adeguata e a cure sanitarie essenziali, bambini inclini alla depressione e con pensieri suicidi, esposti a violenze e abusi, inclusi abusi sessuali. 

Abbiamo scoperto che la colpa di tali violazioni dei diritti umani non è attribuibile tanto a corruzione e incompetenza, quanto all’effetto di misure, messe in atto nel cuore dell’Europa, con l’obiettivo specifico di creare un deterrente.

Scorri in basso per leggere la storia completa nelle pubblicazioni nazionali con i nostri media partner.


Il diario degli orrori di Moria

Un registro del personale trovato nelle ceneri del campo profughi di Moria è una conferma delle condizioni di vita difficili in cui si trovano i minori non accompagnati che vivono nella “safe zone” (la zona recintata per minori non accompagnati all’interno del campo profughi). Il reporter Stavros Malichudis ha trovato il registro sull’isola greca di Lesbo, sede del campo profughi più famigerato d’Europa che è stato raso al suolo da un incendio nel settembre del 2020. Il diario, tenuto da assistenti sociali dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), copre sei mesi e descrive i disagi di Moria. Clicca qui per leggere l’articolo completo e qui per ascoltare il podcast sull’argomento.


Il nuovo regime europeo per i rifugiati: confini esterni verso il loro limite ultimo

Il compito di accogliere rifugiati è stato lasciato principalmente alla Grecia. Mentre nel nord dell’Europa i centri di accoglienza vengono chiusi, contemporaneamente ci sono 40.000 bambini e adulti ammassati in condizioni malsane e pericolose nei campi profughi sulle isole greche. Si vedono già segnali per cui, se non si trova una strategia comune per quest’inverno, l’intero sistema potrebbe crollare.

Leggi l’inchiesta completa di Ingeborg Eliassen e Stavros Malichudis.


Terre di confine: minori migranti imprigionati in Europa

Dall’isola sperduta di Mayotte dell’arcipelago delle Comore, un dipartimento d’oltremare francese vicino al Madagascar, al campo di Moria sull’isola greca di Lesbo, dai territori spagnoli in Marocco Ceuta e Melilla agli aeroporti cosmopoliti di Berlino, Lisbona e Londra, la nostra indagine rivela minori detenuti contro il diritto internazionale, il cui unico crimine è stato cercare di entrare in territorio europeo senza permesso.

Leggi l’articolo completo di Paulo Pena.



Scomparsi in Francia: la tratta di bambini vietnamiti verso l’Europa

Negli ultimi anni sono scomparsi numerosi minori vietnamiti dopo l’arrivo all’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle. Essendo non accompagnati da un famigliare dovrebbero essere presi in cura dai servizi sociali per l’infanzia, e invece vengono presi, sotto il naso delle autorità, dai trafficanti in attesa del loro arrivo.

Leggi l’articolo completo di Leïla Miñano pubblicato su Mediapart.

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